vintage love potion600

LA PROFUMERIA DI NICCHIA

profumeria di nicchia

La profumeria di nicchia è così chiamata perché è nata per una nicchia di mercato della profumeria. Le sue caratteristiche erano la qualità degli ingredienti, l’originalità e l’esclusività.

La qualità degli ingredienti è correlata da sempre con il loro prezzo, e le materie aromatiche più costose sono quelle naturali, sebbene alcuni aromi di sintesi abbiano un prezzo anche alto. L’alto prezzo di alcuni aromi chimici è dovuto alla strategia commerciale dei fabbricanti detentori dei brevetti più che a un reale costo di fabbricazione. Una differenza rimane tra i due comunque, il prezzo del sintetico è stabile perché si può incrementare la produzione senza difficoltà, mentre il prezzo del naturale è inaffidabile essendo soggetto a bruschi sbalzi sui mercati dovuti a variabili imponderabili dell’agricoltura o più semplicemente alla impossibilità di soddisfare rapidamente un incremento della domanda del mercato.

I profumi di nicchia ai loro esordi erano reputati perché contenevano un’alta percentuale di materie prime naturali.

L’originalità è progressivamente scomparsa dalla profumeria tradizionale man mano che l’investimento necessario a immettere i prodotti sul mercato è cresciuto. Le somme in ballo semplicemente non permettevano di rischiare che il prodotto non fosse accettato dal pubblico. Per continuare a fare fortuna con i profumi, l’industria si è sempre più affidata alla “persuasione” del marketing, spendendo la maggior parte dell’investimento nel marketing, presentando varianti di prodotti già collaudati e imponendo condizioni estremamente svantaggiose alla distribuzione.

La produzione di fragranze tutte somiglianti l’una all’altra e di qualità sempre più scadente come qualità degli ingredienti ha tolto ai profumi la sicurezza commerciale nata dalla fidelizzazione che suscitavano i profumi storici degli esordi. L’industria contrattaccò con l’immissione sul mercato di migliaia di nuove fragranze ogni anno, sostituendo l’acquisto di fedeltà all’acquisto di curiosità. Oggi la maggior parte dei profumi non vivono più di uno o due anni. L’originalità è stata sostituita dalla quantità.

La profumeria di nicchia con un mercato quindi molto più ristretto, poteva fare a meno degli investimenti di marketing che rappresentano la spesa principale nel prodotto industriale nel quale stranamente la voce di spesa per le materie prime è di rilevanza minima.

I profumieri di nicchia si affidavano al marketing del passa parola, all’originalità e alla qualità delle loro fragranze, capace di richiamare gli altri quando indossati dai loro clienti.

L’avvento della profumeria di nicchia è stato recepito dalle profumerie come un’alternativa ai grandi marchi che imponevano l’acquisto di tutta una linea di prodotti cosmetici oltre alle fragranze, prodotti che rimangono spesso invenduti in magazzino.

Le aziende più note della profumeria di nicchia sono diventate oggi, come l’industria, delle macchine per fare soldi. L’originalità rimane spesso soltanto come una possibilità poco sfruttata e la qualità delle materie prime è in caduta libera.

L’esclusività delle fragranze di nicchia vale finché pochi li indossano, finché sono diversi da quelle dell’industria e finché la qualità ne sia superiore.

Questi criteri sono tutti in calo per diverse ragioni: quando una piccola azienda diventa anche lei una macchina per fare soldi non può più fare profumi così originali, tende a limitare i rischi ad abbassare i costi e le sue priorità cambiano.

Da qualche anno sta nascendo una nuova categoria di profumieri: sono molto artigianali, a volte titolari o impiegati di profumerie, hanno un contatto intimo con il mercato, non si affidano a studi di marketing perché vivono a bagno nel mercato.

Sono anomali, non provengono dalla casta degli iniziati dell’industria, si sono fatti da soli, malgrado l’industria, motivati da pura passione.

Internet ha permesso loro di farsi conoscere sul piano internazionale a minor spesa, costruiscono il loro casato (immagine) mattone dopo mattone, anno dopo anno, allargando la loro distribuzione nell’ambito del chic esclusivo.

Questi artigiani piccoli profumieri indipendenti autodidatti sono la nuova frontiera della profumeria di nicchia.

Dice il celebre critico di fragranze Luca Turin: “Ci sono adesso ufficialmente quattro tipi di profumeria, normale, di nicchia, vintage (vecchi pezzi da collezione) e naturale” NZZ Folio

Nel suo libro “Perfume, the guide” l’autore descrive con umorismo e grande talento letterario 1500 fragranze. Il calo della creatività nella profumeria sia di massa che di nicchia è una sua obiettiva constatazione, mentre la profumeria naturale da lui inserita riceve quattro stelle.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *