18. Casa in costruzione

La casa di Fayaz non è pronta come lo pensavo che lo fosse, soltanto la struttura metallica è stata realizzata.

Il Sig. Agha ha un esercito di lavoratori ai suoi ordini, come il Re Salomone e il suo esercito di Jinn che lavoravano per lui alla costruzione del tempio di Gerusalemme. Poiché il Sig. Agha è capace di fabbricare qualsiasi cosa, anche piccoli aerei, Shigri dice che è un Jinn, ma preferisco pensare a lui come al Re Salomone e nel mio cellulare il suo numero di telefono è sotto il nome Sulaiman.

Lui è la persona alla quale il Comodor ha affidato la costruzione delle case prefabbricate, ma per farlo ha dato loro soltanto i disegni e misure.

Fabbricare una casa a partire da un disegno non è cosa facile, e quella che stiamo costruendo adesso per Fayaz è la prima casa del progetto. Tutti i problemi tecnici devono essere risolti man mano che si presentano durante la costruzione. Questa è la ragione per la quale il lavoro progredisce lentamente.

Poi c’e il fatto che il Sig. Agha e la sua squadra non stanno costruendo soltanto una casa bensì due, perché una sarà spedita a Bagh per Fayaz, in pezzi pronti ad essere assemblati, mentre la seconda dovrà essere spedita alla fabbrica dove cento lavoratori sono pronti a cominciare la produzione a partire del modello originale, di circa 100 case a settimana.

Una ulteriore ragione della la lentezza del lavoro è che il modello della casa di Fayaz è il più grande, quando sono entrato nella struttura la prima volta ho esclamato: “Ma questo è una villa! Neppure io vivo in una casa così spaziosa!”. E’ anche per questo che il lavoro va lentamente perché è più complicato costruire una casa grande e i problemi da risolvere sono più numerosi.

Io sono andato dal Sig. Agha per vedere come stava proseguendo il lavoro. La struttura metallica è già stata tagliata in pezzi che saranno assemblati insieme, e il fissaggio delle pareti rimane da fare, il cablaggio elettrico e le tubature per l’acqua nella cucina e nel bagno.

Ho capito che avrei dovuto aspettare ancora una settimana o due, perché tutto è lento qui. Dico sempre scherzando ai miei amici: “La bella cosa in Pakistan è che la gente non si fa problemi a farti aspettare una ora o due.”

Poiché ho così tanto tempo libero ho deciso di fare un viaggio a Pakpattan per visitare i miei vecchi amici Punjabi (della regione del Punjab).

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