La psicologia del profumo

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Esposizione di profumi a Riccione (clicca qui)

La psicologia del profumo è fondata in parte sul potere suggestivo che soltanto i profumi della natura possiedono. Questi hanno avuto millenni per installarsi nel profondo della nostra psiche. L’incenso e le resine aromatiche hanno da sempre accompagnato i riti religiosi, le spezie profumate i nostri cibi, i balsami e gli infusi che ci hanno curato.

La psicologia del profumo dipende in primo luogo però dalla psicologia dell’olfatto, vale a dire dell’effetto che l’odore produce sul sistema nervoso e sulla psiche umana attivando il sistema endocrino in modo costante e prevedibile, com’è stato dimostrato dai ricercatori nel campo della psico-aromaterapia.

Alcuni aromi sono veri e propri archetipi di un linguaggio olfattivo e parlano al nostro inconscio in modo assai più eloquente e convincente d’un discorso, sono: i legni, le resine,  i profumi animali, le spezie, i fiori, i frutti.

Effetto psicologico degli odori

Da sempre poeti e filosofi speculano sulle reazioni emotive suscitate dalle fragranze, ma solo da poco sono disponibili studi scientifici sulla materia. Il gruppo di Warwick ha dimostrato con un importante esperimento ( Kirk Smith, Van Toller e Dodd, 1983) la possibilità di stabilire un’associazione duratura tra un odore e un stato d’animo, che potrebbe quindi essere rievocato in tempi successivi alla percezione dell’odore stesso. Lo stato d’animo in questione era negativo, prodotto come una reazione allo stress, ma, nello stesso periodo, gli studi di King suggerivano la possibilità di indurre uno stato positivo di rilassamento utilizzando lo stesso metodo. In entrambe i casi, il condizionamento avveniva a livello inconscio, nel senso che i soggetti sottoposti all’esperimento ignoravano di essere esposti ad una fragranza.

Il fatto è che ognuno di noi è stato inconsapevolmente condizionato già dall’infanzia con determinati aromi che appartengono alla nostra cultura olfattiva ed è possibile, con le scenografie olfattive, dirigere lo stato d’animo d’un pubblico usando proprio questi odori.

E’ facile per esempio prevedere che gli aromi evocatori di vacanze avranno un effetto de-stressante, e che quelli che ricordano la casa e la famiglia saranno rassicuranti. E’ possibile prevedere l’effetto di un gran numero di odori che appartengono al comune bagaglio di cultura olfattiva d’un determinato pubblico.

Il funzionamento della memoria olfattiva è tale che i primi ricordi olfattivi che risalgono all’infanzia sono i più potenti nella loro capacità di suscitare delle emozioni gradevoli e anche i più facili a riattivare. In effetti, le memorie olfattive non svaniscono mai e la loro forza dipende dall’importanza che ha avuto la situazione in cui l’odore è stato percepito nel processo d’apprendimento delle persone. Più antiche sono le memorie olfattive, più profonde sono le emozioni che risvegliano.

Le regole della psicologia olfattiva

C’e un vero e proprio alfabeto degli odori che permette di conoscere il linguaggio della comunicazione olfattiva e l’effetto psicologico degli odori dipende sopratutto del loro effetto sul sistema nervoso e delle memorie a cui sono associati.  Non vi è dubbio però che l’effetto psicologico di una fragranza dipende in buona misura del contesto in cui viene utilizzata. Per esempio un profumo indossato dalla donna amata avrà una forte carica sensuale, lo stesso profumo sentito al bar nella propria tazza da caffè farà pensare a condizioni igieniche insufficiente e potrebbe suscitare una reazione di disgusto, perciò gli aromi sono scelti in primo luogo in funzione dello spettacolo e della situazione nel quale s’inserisce.

La scelta delle fragranze di una scenografia olfattiva dipenderà inoltre dal tipo di pubblico e dalle sue aspettative. Profumare un concerto di rock con dei profumi celesti e rilassanti sarebbe un errore. Al pubblico rock piaceranno gli odori violenti, contestatori e tonici come il patchouli, il limone, la menta e gli altri aromi preferiti dai giovani.

L’intensità dell’odore è molto importante e l’errore più grave è quello di somministrare una dosa eccessive. Spesso la piacevolezza di un odore varia inversamente alla sua intensità. Un concerto di profumi deve iniziare con diluizioni tali che le fragranze si devono indovinare, che il naso le deve ricercare e esplorare per rassicurarsi, prima d’aprirsi al crescendo.

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