Concorso profumato Tawaf, the winner is… Daria Termini

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A larghissima maggioranza di voti Daria Termini vince il Kit di personalizzazione di Tawaf.

La recensione di Daria farà poi parte della presentazione ufficiale della fragranza. 

Abbiamo provveduto a fare sorteggiare ad un terzo imparziale uno dei 103 commenti, il cui  autore si aggiudicherà una bottiglia di Tawaf. Il nome del fortunato verrà pubblicato domani.

Riproponiamo la recensione vincitrice:

Recensione di Daria Termini

Il carissimo Giovanni Sammarco (Fragrancescout) mi contatta chiedendomi di fare una recensione sull’ultimo profumo di AbdesSalaam Attar, il profumiere naturale che s’ispira ad oriente e viene premiato da Sniffapalooza…

Accetto immediatamente con entusiasmo, ça va sans dire!!!

Aspetto con ansia ed emozione il “scented” pacchetto e nel frattempo scopro che si tratta di un concorso, le competizioni non fanno per me, ma ho dato la mia adesione ed il mio commento verrà spedito a Giovanni nel tempo richiestomi.

Puntualissimo il 31 maggio mattina mi arriva un sacchetto SDA in farmacia, lo scarto in fretta e sfilo solo il tappo del bottiglino da 4,5 ml, chiudo gli occhi ed inspirando a piene narici mi viene spontaneo un gran sorriso di goduria!

Mi ritrovo in un istante a camminare al mattino presto tra rami fioriti di gelsomino scaldati dal primo sole e subito dopo avverto un sentore incensato, di resina calda, delicatamente dolce.

Mi stupisco di sentire già tutto questo senza neanche spruzzare l’essenza, ma per farlo aspetto, lo voglio fare con calma ed in una solitudine contemplativa.

Verso le 13 vado a casa e finalmente lo indosso.

Nell’aria esplodono i gelsomini sambac e con loro, ma senza precederli, rosa. Sento questo.

Aspetto la mia pelle, c’è bisogno di tempo affinchè mi racconti quel qualcosa che dovrà passare attraverso il naso e finire nel sistema limbico per rivivere, ricordare o scoprire ed immagazzinare a sua volta.

In genere lei “addolcisce” e sarà così anche questa volta. Dopo una mezz’oretta annuso profondamente e la gentilezza iniziale del gelsomino ha modificato il suo sentore iniziale dando spazio ad un’evidente nota di opoponax, la resina che su di me acquista una nota di dolcezza orientale.

Ecco, sono alla Mecca ora, la sensazione è piacevolissima e non lo sarà solo su di me.

Nel pomeriggio decido di fare un esperimento sensoriale multiplo su altre tipologie di pelle, all’interno di altri nasi.

I dottori collaboratori in farmacia, mi concedono molto gentilmente e consapevolmente i loro avambracci maschili. Godono, lo capisco perchè come me sorridono all’ingresso nelle prime vie aeree dell’effluvio.

Aspetto il procedere delle quattro ore pomeridiane e di tanto in tanto li annuso, si annusano anche loro. Il gelsomino si fa da parte prima sulla pelle maschile e compare la rosa, quasi subito e la resina poi….alle 19,30 però tutto sarà quasi scomparso, come alla fine di un rito, da compiere n-volte.

Provo un altro espediente.

Farmacia= malattia, tensione, preoccupazione, contrizione. Spruzzo due volte, davanti al banco, nell’aria.

Vedo sorrisi, lembi di bocca alzarsi, gli occhi illuminarsi, domande d’interesse di signore e d’un tratto un’inaspettata leggerezza spirituale.

Capisco che anche dal loro naso è passata l’informazione all’amigdala: si sono sentiti accanto ad una siepe di gelsomini che non hanno mai annusato prima con così tanta vorace veemenza!

Che bello! Il gelsomino sambac è piaciuto, molto. L’esperimento è riuscito e ha dato benessere.