L’eolica Oasis
L’eolica che ho ordinato dalla Francia prima di partire per Timbuktu è arrivata a Bamako. Con un mese di ritardo.
Devo quindi lasciare i miei malati e partire immediatamente per la capitale al fine di sdoganare il materiale e organizzare il suo trasporto a Timbuktu.
600 kg di ferro e di acciaio. 12 metri di piloni e una ruota di 3 metri di diametro. Ho comprato da Ecolab Energie quello che c’era di meglio, con tutti gli optional. Scala, piattaforma di lavoro, sistema di blocco della ruota al suolo ecc…
Ho veramente fortuna, perché il fratello di Tahara, Mulay Haidara, è un importante responsabile delle dogane e mi ha aiutato a sdoganare il materiale in pochissimo tempo.
La brutta sorpresa è che la ruota è stata danneggiata nel trasporto. Sono esterrefatto che il fabbricante non abbia fatto alcun imballaggio per questo pezzo così importante della macchina.
Le aste di ferro che ho fatto dipingere a caro prezzo non sono protette neppure con un po di cartone e la pittura è tutta danneggiata.
Dovrò spiegargli quanto importante è l’imballaggio nelle spedizioni.
Io avrei perlomeno messo dei triangoli di legno fra i raggi della ruota per proteggerla dagli urti inevitabili in questo genere di trasporto. E’ una cosa molto facile da fare e poco costosa.
Il fabbricante ha voluto risparmiare sull’imballaggio e adesso il costo della riparazione è mio. Sono un po’ attapirato.
Mando tutto il materiale a Timbuktu con un camion e lo metto al riparo in magazzino.
PRECEDENTE: L’ospedale dei poveri SUCCESSIVO: Il problema di Bokiat
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!