Il profumo di Patchouli
Il profumo del ribelle
L’olio essenziale di Patchouli (Pogostemon cablin) è indispensabile per molti versi nella composizione di profumi naturali.
Lo si ottiene dalle foglie essiccate della pianta, che vengono poi lasciate a macerate in acqua prima di essere distillate.
Il suo aroma è di sottobosco profondo, dei licheni della foresta, è canforato, ammuffito e sa di terra di boscaglia umida.
È un odore intimo, sensuale, afrodisiaco e provocatorio.
Questi ultimi aggettivi stranamente descrivono anche i feromoni umani. Il patchouli potrebbe essere paragonato a un sostituto o a un potenziatore della nostra produzione di feromoni, quelli che laviamo via ossessivamente ogni giorno con saponi profumati e deodoranti chimici.
Questa dimensione feromonale dell’essenza è probabilmente la ragione per cui il profumo di Patchouli ha sempre esercitato un fascino entusiasta da parte dei giovani, ed è anche probabilmente la ragione per cui non è mai piaciuta ai loro genitori, che hanno ormai un ruolo e una immagine sociale da assumere e a cui conformarsi.
Quando un ragazzo pieno di Patchouli sale sul metro o sull’autobus si legge spesso sui visi dei pendolari una reazione negativa. Essa è dovuta al fatto che l’odore dell’essenza attiva la ghiandola pituitaria di chi la sente, provocando la messa in circolazione nel sangue di endorfine, l’ormone del piacere. L’endorfina è certamente fuori luogo alla mattina nel treno dei pendolari. Perciò i visi rimproveranti.
Se qualcuno vi volesse fare una iniezione di endorfine alla mattina nel bus, lo prenderete sicuramente come una aggressione fisica. È proprio quello che fa il ragazzo con il suo profumo di patchouli, senza siringa.
Il Patchouli è la fragranza prediletta dai ribelli. Chi non lo ama non è un vero ribelle, per quanto può pretendere di esserlo.
Ribelli, idealisti, sperimentatori di esperienze mentale e psichiche, ricercatori di vie nuove: il Patchouli è il vostro profumo e vi sosterrà finché rimarrete tali.
Patchouli: il suo profumo
Il profumo di Patchouli è un archetipo olfattivo che rappresenta l’avventura mistica dell’India, la ribellione della gioventù all’ordine stabilito, la sensualità provocatoria dell’adolescenza, il rifugio del bosco.
Il Patchouli presta densità e corpo alle essenze fiorite dei profumi naturali e spesso è l’ingrediente magico che rendi buoni dei profumi commerciali sintetici. Il Patchouli è capace di conferire loro uno status di sofisticatezza senza il quale queste fragranze commerciali rimarrebbero al livello olfattivo delle bombolette anti-zanzare.
Il suo profumo ci aiuta a organizzare le nostre idee e fa sorgere in noi il desiderio di superare i limiti posti dalla società e dalla nostra natura fisica per trovare nuove vie di pensare e di comprendere.
Il Patchouli ci aiuta a ricollegarci con il Muladhara Chakra, il chakra della base, con la nostra fisicità, quando tendiamo troppo in modo squilibrato verso l’intellettualità o l’idealismo.
Nella profumeria naturale, questa essenza è inevitabile, indispensabile e insostituibile.
Nei profumi naturali, si combina armoniosamente con tutto, ma in particolare con le essenze di Ylang-ylang, Rosa, Tuberosa, Gelsomino, Tonka, Cannella, Incenso, Mirra e Opoponax.
Uso del Patchouli in aromaterapia
In aromaterapia invece è usato contro la ritenzione idrica in massaggi, contro le micosi in uso topico e contro le infezioni intestinali, in uso interno.
Essendo il profumo della gioventù, ha senso la sua reputazione di poter far ringiovanire e di rallentare il processo d’invecchiamento, di aiutare alla cicatrizzazione della pelle screpolata e di evitare l’afflosciamento della pelle matura e la caduta dei capelli.
È antidepressivo, e permette di superare i disagi dovuti alla propria apparenza fisica.
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