Il trend della profumeria naturale (terza parte)

Luca Turin può benissimo essere considerato colui che ha avviato l’intero processo di riconoscimento della Profumeria Naturale quando nel 2006, nel suo iconico DUFFNOTES su NZ Folio, dichiarò alla comunità dei profumistas, con straordinaria lungimiranza: “Ora ci sono ufficialmente quattro generi di profumeria: normale, di nicchia, vintage e naturale.”

La sua dichiarazione non era un riconoscimento del valore dei profumi naturali, non ancora. E’ stato solo il riconoscimento della testardaggine dei profumieri naturali. Egli capì che essi stavano dando vita ad una tendenza, e che non avrebbero rinunciato alla loro idea di produrre profumi naturali al 100%, qualsiasi cosa potesse accadere, e qualsiasi cosa Luca Turin potesse dire.

Annusando i campioni dei “profumieri naturali” – la maggior parte dei quali erano principianti, a quel tempo – egli ha immediatamente ammesso il valore di alcune di quelle fragranze ed il potenziale della profumeria naturale, ed ha inoltre apertamente sottolineato le carenze delle composizioni e della qualità dei materiali.

Due anni dopo, conferendo 4 stelle a 3 profumi naturali al 100% nel suo fondamentale libro “La Guida”, lui e Tania Sanchez hanno affermato che i profumi naturali possono competere con i profumi commerciali sul loro stesso terreno tecnico ed estetico.

Questo fu l’inizio di un’evoluzione nella mente dei “profumistas”. Fino ad allora, era stato universalmente ammesso che nessun profumo potesse essere grande senza una dose di ingrediente naturale, ma anche che un profumo moderno richiedeva un elemento sintetico nella sua struttura.

I profumieri naturali hanno allora posto una questione: “Se nessun profumo può essere grande senza una dose di naturale, perché un profumo completamente naturale non può essere grande?”

A difetto di “grandezza”, le 4 stelle nella “Guida” furono un inizio ed un segnale chiaro per tutti i profumieri naturali del mondo. Credo che nessuno abbia avuto un ruolo nel riconoscimento della profumeria naturale, simile a quello che ha avuto Luca Turin.

Un giorno sono tornato da Timbuktu e mi sono reso conto che i profumieri naturali erano ovunque tra i blog più popolari e le riviste online riguardanti la profumeria. La tendenza era cominciata sul web. Anche le rivoluzioni Arabe hanno avuto inizio sul web, e non possiamo sottovalutare il potenziale dell’effetto che il web può avere sul “mondo reale”.

La profumeria naturale è stata la risposta al bisogno di un cambiamento radicale, in un sistema di produzione dei profumi dove “cambiamento” aveva finora significato 1500 nuove fragranze all’anno, la maggior parte delle quali rifacimenti, e molte di cui sono unanimemente riconosciute come “schifezze”.

La profumeria naturale è ora per i profumistas ciò che la democrazia è per gli Arabi che si sono sollevati contro i dittatori; la speranza di una nuova e miglior vita senza oppressione, ingiustizia e corruzione. I profumieri naturali sono considerati idealisti, amichevoli ed incorruttibili. Il contrario di un dittatore. Ciò che fino a poco fa era stato ritenuto in loro come fanatismo ed inopportuno ideologismo, diviene ora la ragione per sperare che essi possano portare qualcosa di diverso e di migliore rispetto a quanto apportato dall’industria del profumo.

E’ un po’ come se i cittadini, stanchi della classe politica consolidata, rivolgessero i loro voti ai partiti ecologisti ed estremisti. In un contesto di oppressione, ingiustizia e corruzione, l’estremismo è infatti visto come integrità, e l’ecologia come un modo per migliorare la qualità della propria vita.

C’è un forte parallelismo tra la politica e la profumeria, come l’avvenimento di nuovi politici che sono indipendenti dai partiti, che sono ecologisti ed idealisti, ma che vengono poi rapidamente corrotti quanto entrano nel sistema politico; è questa infatti la più grande minaccia per i consumatori, quando i profumieri naturali entrano nell’industria della profumeria.

Questo è inevitabilmente quel che il futuro ha in serbo: l’assorbimento dei profumieri naturali indipendenti nel sistema industriale della profumeria.

La Fragrance Foundationdei famosi FIFI Awards ha già istituito un “Comitato per i profumieri Indipendente” (indie committee) nel cui forum è presente il più famoso dei profumieri naturali. La FF è definita come “il braccio formativo e non-profit dell’industria internazionale del profumo”.

D’ora in poi, la possibilità che un profumiere naturale sia premiato con il massimo riconoscimento ufficiale è molto concreta. Questo può certamente rappresentare il mezzo per controllare i profumieri naturali, rilasciando riconoscimenti e premi a coloro che danno meno fastidio all’industria, e boicottando altri più indisciplinati.

Un boicottaggio contro i profumieri della corporazione dei Profumieri Naturali (NPG) è infatti già stato pubblicamente annunciato da un membro di questo forum sul suo blog, ed è ovvio che la sua posizione politica influenzerà pesantemente la sua decisione circa le premiazioni.

Era già noto che i FIFI non erano assegnati per merito, ma per convenienza politica, e con la designazione di questo “Comitato per i profumieri Indipendente” la profumeria naturale è trascinata forzatamente nelle politiche dell’industria del profumo.

Il futuro è sempre facilmente prevedibile per colui che studia il passato ed osserva il presente, ma questo è per la prossima volta…

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