Meccanismo della memoria olfattiva

Tisserand-Psycho-Aromatherapy

Il profumiere fa assaggiare i profumi agli altri, questo è il suo pane quotidiano. Faccio annusare le materie prime ad un cliente per comporre il suo profumo, faccio sentire una nuova fragranza al barista accanto, diffondo profumi durante le mie conferenze didattiche, ho sempre le tasche piene di aromi, non perdo un’occasione di spalmare le mani altrui, lascio una scia che stordisce chi non mi conosce.

Un profumiere non deve chiedere mai che cosa pensa l’altro del profumo che ha appena assaggiato, gli basta leggere la faccia. Le espressioni del viso sono infinite, gradimento, repulsione, mi piace, ma non lo indosserei, dubbioso, scettico, intrigato, mi ricorda qualcosa di tanto tempo fa, ma non so che, mi ricorda qualcosa che non mi piace.
Alla fine le espressioni possono essere di due categorie: il sorriso e tutte le altre. Se la persona sorride vuole dire “buono”, se non sorride non comprerà mai un profumo che non gli serve ad essere felice, a meno che si debba sbarazzare dell’obbligo di fare un regalo a qualcuno.

L’unico modo che abbiamo per capire gli odori è di andare a pesca nella nostra memoria olfattiva delle emozioni alle quali sono legate. Una cosa strana che continuo a verificare tutti i giorni facendo assaggiare i profumi è che le persone non sono capace di dare un nome agli aromi anche famigliari se li sentono fuori del loro contesto oppure senza vedere l’immagine dell’oggetto che lo emana. Dicono di qualsiasi agrume che è l’odore del limone, non sanno dire il nome della cioccolata o del tabacco, e quando rivelo il nome dell’odore è per loro come un’illuminazione; era così ovvio!
E perché non ci sono collegamenti diretti tra il nostro cervello primitivo, il nostro “cervello da coccodrillo”, e la corteccia superiore dove risiede il centro del linguaggio. Per identificare un’odore dobbiamo prima di tutto ricordare quali emozioni sono state memorizzata nella nostra memoria olfattiva con quest’odore. Da queste emozioni riusciamo a risalire alle situazioni cui sono state vissute, poi in ultimo luogo alla fonte dell’odore stessa e quindi al suo nome.

E’ curioso che la nostra mente così intelligente segua un percorso così lungo e complicato per dare un nome ad un odore. E’ perchè il nostro olfatto ha preceduto la nostra intelligenza, e perchè ne è in qualche modo indipendente.

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