Stregato dal profumo

New York Times MAGAZINE | FACE

Smellbound

 

Pubblicato sul New York Time Magazine. Scritto da Jim Lewis. Traduzione in Italiano da Iman & Mariam

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Foto Domingo Milella

Un pomeriggio nuvoloso del Maggio scorso mi sono seduto in un piccolo atelier di un paesino sulle colline di Rimini, in Italia. Di fronte a me sedeva un uomo in abiti di un blu regale con un turbante blu della stessa tonalità. Lui con una lunga barba grigia e gli occhi cerchiati di kohl.

Sulla sua scrivania, e sugli scaffali dietro di lui, in un armadio vicino alla porta – per tutta la stanza – decine e decine di piccole bottiglie di vetro color ambra. Iniziando a parlare, lui ne prendeva una e l’apriva passandomela per sentire il profumo. La cosa andò avanti per ore. Questo e stato il motivo per cui ero venuto: per incontrare Dominique Dubrana, il 54enne Francese che vive in Italia, convertito al sufismo, eccentrico e una specie di genio.

Nelle bottiglie ci sono essenze, estratti, tinture e oli, profumi puri e tutti naturali: fiori familiari, come la rosa, il gelsomino e la lavanda; arcani botanici come labdano, legno di Gaiac e legno di agar; note inaspettate come il fieno e alghe. Più sorprendenti di tutto, c’era una serie di estratti animali rari e contro intuitivi: ambra grigia, una curiosa e odorosa tintura a base di una sostanza cerosa che arriva sulle spiagge, e che è, di fatto, materiale digestivo rigurgitato dalle balene; castoreo, che è fatto da sacche trovate nell’inguine del castoro e odora come il sudore dell’inguine; pasta di zibetto, che viene estratto dalle ghiandole perineali di una creatura Etiope che somiglia al gatto e odora in gran parte come feci e. in parte stranamente, ha un profumo di fiori. E ‘stata una giornata lunga e intensa per i sensi, ma costruttiva come qualsiasi esperienza che abbia mai avuto dell’arte. Dubrana è un profumiere, e oggi non c’è nessuno in tutto il mondo che lavora come lui.

In tanto non ha un negozio, e nessuna multinazionale  a cui rispondere e nessun budget per marketing. E’ artefice delle sue invenzioni, le imbottiglia e le vende solamente online, contando sul passaparola per diffondere il suo nome. Di sicuro e’ un personaggio: di persona è entrambi modesto e orgoglioso, testardo e mistico: sorride spesso, ride facilmente e porta un aria di misticità birichina come un mago che non può far a meno che far qualche trucchetto in ogni conversazione. E come un mago tiene il suo segreto.

Per quanto riguarda la sua vita personale, dice poco. E’ nato in Francia e viaggiò per quasi dieci anni in Africa, nel Medio Oriente, Afghanistan e Pakistan. Durante questo percorso incontrò il Sufismo e studiò la religione insieme ad un maestro, ma la profumeria la imparò da solo. Negli anni 90 venne a Monte Colombo, a Rimini, per visitare degli amici, infine ci rimase. Ora vive qui insieme a sua moglie e le loro due figlie con il suo spettacolare  Olfactorium, in cui presiede come un saraceno Willy Wonka.

Riguardo ai profumi, e’ volubile, insistente, divertente e ossessivo. Il suo sito web, dove scrive sotto il nome d’arte “ AbdesSalaam Attar”, ha non solo decine di profumi che ha inventato, ma pagine e pagine di manifesti e annunci, quasi-scientifici che parlano dei feromoni, appelli per l’educazione olfattiva nelle scuole (mi ha chiesto: Perché’ ai bambini si insegna i colori che ottengono se mischiano il giallo e il blu, ma non l’odore che si ottiene mischiando il tuberosa e i semi di carota?) Storie condensate, meditazioni teologiche e conferenze sull’aromaterapia.

“Il profumo parla alla gente in tre modi “mi disse. “Primo, attraverso l’esperienza personale, che per lo più   è dall’infanzia: il profumo delle vacanze, per esempio – se sei stato in una foresta di pini. Poi attraverso la cultura; il profumo del tabacco, il profumo del cumino per gli Arabi. E poi ci sono i ricordi genetici, come l’odore di zibetto. Sono odori archetipici che colpiscono tutte le persone: l’odore del legno bruciato, l’odore del mare, il profumo di fieno. Colpiscono anche le persone che non le hanno mai sentite prima “.

La cosa più importante è che lui usa ingredienti naturali, questo è un mestiere antico nel mondo moderno, dove le molecole sintetiche costituiscono il 90 per cento dei profumi in commercio e dove alcune note familiare –come i muschi, per esempio – sono quasi impossibili a trovare nel loro stato naturale.

Per la maggior parte di noi, naturalmente, la frase “profumeria naturale” richiama alla mente studentesse profumate di patchouli a buon mercato: preparare una fragranza complicata senza la chimica artificiale è molto difficile, è come un arte persa. I profumi sintetici costano meno e durano di più. Sono semplici, sono facili da controllare, e permettono alle migliori case di fare profumi nettamente delineati e riproducibili come con una macchina da stampa. Mentre alcune fragranze – legno di sandalo Mysore, per esempio – sono finora impossibili da duplicare in laboratorio. Dubrana usa la cosa vera, ed è straordinariamente rara e costosa. La differenza tra i suoi profumi e la nota che si trova in un profumo medio è la differenza tra bere succo d’arancia appena spremuto e ingurgitare del Tang. Eppure, sembra tutto un pò ricercato. I migliori ingredienti, l’intuizione di un maestro: questi sono bei concetti, ma che profumo fa?

Spettacolare! Dubrana ha un tocco molto leggero con profumi intensi, un talento per delle combinazioni particolari (tabacco e rose, per esempio), il dono per una sorta di profondità olfattiva che aggira le consuete categorie di profumi (caramelle e fiori, muschio e souk, erbe e porta spezie) e in qualche modo le sorpassa tutte. Luca Turin, l’autore di “Perfumes: The guide” scienziato a M.I.T. e capo dei critici del profumo disse: “E’ uno di questi rarissimi esempi di profumieri innati. Pare che abbia un incredibile passo sicuro, in un modo che mi ricorda François Coty. Ci sono dozzine di profumieri naturali, non presto molta attenzione a loro, perché’ ogni volta che l’ho fatto, ho trovato un sacco di robaccia orribile. Ma amo le sue fragranze. Non credo che nessuno lo possa uguagliare nel mondo della profumeria naturale.”

Tutti i profumi di Dubrana possono essere acquistati sul suo sito web, profumo.it, insieme a tutti gli ingredienti che usa. I profumi suoi partono da circa € 35 per una bottiglia piccola, € 110 per una più grande. Non vende in nessun altro posto anche se ha dato il permesso a theperfumedcourt.com, negli Stati Uniti, di offrire piccoli campioni dei suoi profumi. E per circa € 240, vi permetterà di scegliere le vostre note preferite fra le 70 che potete trovare sul suo sito e quindi inviarvi un profumo su misura.

Dubrana ha un nuovo profumo, si chiama il Balsamo di Mecca, leggero e resinoso, ispirato dal suo Hajj (pellegrinaggio) e dai profumi che incontrò nel suo percorso: labdano, benzoino, incenso, tonka insieme a tuberosa e rosa damascena. Profuma un po’ come lo smalto del legno, un po’ come la vaniglia, e come un armadio di tela chiuso tutta l’estate. Se la reazione sui blog di profumeria è un indicazione, potrebbe essere il suo primo successo commerciale. Secondo  la mia esperienza con lui, a lui non interesserà nemmeno un po’. Si siederà semplicemente nel suo piccolo laboratorio, qui nel verde sulle fresche colline sopra l’Adriatico, e preparerà un altro piccolo capolavoro, e poi un altro, ed un altro ancora, fino a quando Allah gli dirà che il suo lavoro qui –  di rendere il regno terreno un po’ più dolce –  è finito.

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