Piramidi olfattive

I profumieri sono molto discreti sul loro lavoro perché preferiscono conservare un’aura di mistero. Le poche informazioni che rivelano sono un po’ come gli scritti nei libri di alchimia, fatti per sviare i curiosi e per completare la conoscenza degli iniziati.

Non ha senso spiegare o visualizzare un profumo naturale in una piramide olfattiva con tanto di note di testa, di cuore e di fondo. Moltissime essenze della profumeria naturale sono sia di testa che di cuore, o sia di cuore che di fondo, oppure di tutto il tre insieme. Sono invece poche le note unicamente di testa, di cuore o di fondo.
Questo modo di vedere vale soltanto per le molecole singole (aromachemici) usate per la profumeria di masse (e di lucro).

Chi ha poi detto che un profumo deve avere note di testa, di cuore e di fondo?
I giapponesi mi chiedono profumi personalizzati di solo note di fondo; Legno di Sandalo, Ambra Grigia, Vaniglia per prendere come esempio quello di oggi stesso. Questo è il loro gusto personale e la loro cultura olfattiva.
Un profumo deve rispondere a dei criteri estetici stereotipati o ai bisogni dell’anima di chi lo indosserà?

L’unica ragione per la quale si insegna che un profumo deve avere note di testa, di cuore e di fondo è che chi l’insegna ha ricevuto lui stesso a sua volta questo insegnamento, e possiamo risalire così a un’epoca lontana in cui i criteri estetici esigevano questo tipo di profumo. Non è forse sclerotico questo approccio culturale?

L’anima ha bisogno di profumi naturali, sono primordiali per il nostro equilibrio psicologico, emozionale, ci ricollegano attraverso le memorie olfattive al nostro percorso di vita e alle nostre radici, ci nutrono di emozioni alla nostra insaputa. Sono anche fondamentali per noi come per tutti gli organismi vivi nella scelta del partner e nel processo riproduttivo, sempre alla nostra insaputa, attraverso i feromoni che sono il profumo identificativo di ciascuno di noi.

Per queste ragioni la visione che governa la costruzione del profumo moderno è inadeguata e limitativa, e le piramidi olfattive colorate offerte in pasto al consumatore di profumi non sono altro che fumo all’occhio e marketing di vendita per un prodotto che la maggiore parte delle volte non merita neppure di essere annusato due volte.

L’arte del profumiere è un po’ come quello del cuoco in quanto è basato sul “colpo di mano”, e l’improvvisazione al volo dove anche l’errore (“mi è passata la mano”) ha il suo posto nel risultato finale, come l’esempio storico del profumo chanel n° 5 conferma.

E’ anche molto simile all’arte del musicista che compone cento melodie che alla fine son solo delle varianti di qualcosa che già esiste, ma a volte, nasce una melodia che ha il potere stupefacente di fissarsi nell’orecchio e di entrare nella mente al punto che le persone non possono fare a meno di fischiarla tutta la giornata.

Un profumo riuscito possiede questa qualità fissativa, ma non è attribuibile ad alcun ingrediente in particolare ma bensì a una somma di ingredienti che si moltiplicano a vicenda.

Un buon profumo fatto a regole d’arte ha un odore singolo, unico, un’identità e un carattere suo che conserva dall’inizio alla fine della sua evoluzione sulla pelle. Una fragranza che fa un odore all’inizio poi un’altra dopo, poi uno completamente diverso alla fine è un profumo senza tocco, mal costruito, la cui composizione è stata eseguita senza competenza e la cui ispirazione è carente. Fare questo è alla portata di tutti.

La lavanda ha un odore caratteristico ed è lavanda dall’inizio alla fine della sua evoluzione sulla pelle. Cosa farebbe un profumiere di un assoluto di tuberosa che fa un odore di testa uno di cuore e uno di fondo, tutti diversi. Eppure è così che si comportano la stragrande maggioranza dei profumi moderni. Alla fine hanno tutti l’odore di una molecola unica, quella più persistente delle 2 o 300 che hanno mischiato secondo criteri da scolaretti della profumeria.

La profumeria naturale è del tutto diversa perché molte essenze utilizzate sono improntate nelle nostre memorie olfattive con una carica emozionale legata alle nostre esperienze personali. Così alcune persone che hanno vissuto una esperienza traumatizzante mentre sentivano l’odore della rosa o dell’incenso non li possono supportare nei profumi. Sentono solo quell’ingrediente che risveglia sentimenti così dolorosi anche se la dosa contenuta nel profumo è infima. Fortunatamente questo è anche vero per tutti gli odori legati alle memorie positivi e felici, dell’infanzia e dell’età adulta.

In un profumo naturale ciascuno sentirà più intensamente le essenze che provocano il risveglio di memorie più emozionanti. Un profumo normale è chimico ed è un fatto estetico, un profumo naturale è anche un fatto emozionale.

Quindi parlare di note di testa, di cuore e di fondo per un profumiere naturale è soltanto una confessione di ignoranza della psicologia olfattiva o di incompetenza nel costruire un odore unico, con la sua personalità, la sua anima e con il tocco magico che non viene né dagli ingredienti né dal profumiere stesso, ma solo dal favore del destino.

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